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Ultima tappa del 2021 di “Bocconi di…Vini”

Bocconi-di-Vini-Serafini-Vidotto

Ciao, bentrovati e benvenuti alla corte del Principessa!

Siamo entrati nell’ultimo mese dell’anno: Dicembre è il mese di festeggiamenti, ma anche di bilanci e buoni propositi per l’anno che verrà.


Il 2021 è stato complessivamente un anno che ci ha dato grandi soddisfazioni e ora desideriamo concludere quest’anno in bellezza, con la voglia di condividere nuovi magici momenti da aggiungere nel nostro album dei ricordi del 2021, nell’attesa di Natale e Capodanno.

 

Il prossimo appuntamento sarà…

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SERAFINI-VIDOTTO

Siamo, infatti, lieti di annunciare che Venerdì 17 Dicembre – non siamo scaramantici ???? – avrà luogo l’ultimo appuntamento del nostro fortunatissimo ciclo di cene degustazione “Bocconi di…Vini“. Non preoccuparti, tornerà sicuramente nel 2022 con tante novità!

Durante questi mesi abbiamo scalato le montagne del Trentino con Cantina Valle Isarco, poi ci siamo spostati sulle colline prima della Franciacorta con Tenuta La Montina e poi del Chianti con Dievole, fino ad arrivare sulle Langhe con Franco Conterno.

Ora è giunto il momento di scoprire più da vicino un’eccellenza veneta. Stiamo parlando di… Serafini & Vidotto, un’orgoglio del nostro territorio proveniente dalla zona DOC “Montello-Colli Asolani” .

Era il 1985 la prima volta che abbiamo visto queste colline. C’erano pochi vigneti, ma c’era l’ispirazione che solo un luogo bello sa dare. Le colline, il bosco, la valle, le rive; fare gli agricoltori in un luogo così, capace di emozionare, ci è sembrato da subito strepitoso. Un paesaggio che siamo sempre orgogliosi di mostrare e che curiamo e proteggiamo da più di 36 anni. Siamo Serafini e Vidotto dal primo giorno, dalla vendemmia dell’86. Sempre con la stessa tenacia e idea del vino: finezza, pulizia, identità e carattere.

Serafini & Vidotto

 

Compagni di scuola, amici di vino

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SERAFINI

L’azienda agricola Serafini & Vidotto è stata fondata nel 1986 da Francesco Serafini e Antonello Vidotto, enologi e agricoltori, a Nervesa della Battaglia, sotto i ruderi dell’Abazia dove nel 1500 Monsignor della Casa scrisse il Galateo, nei territori della Serenissima Repubblica di Venezia, da sempre votati alla produzione di vini rossi.

Il loro gruppo è poi cresciuto con un equilibrio e un affiatamento naturali. Ciò che accumuna ogni membro del team è la passione e la tenacia. Il vero valore del loro vino è nel lavoro delle persone. La loro missione è, infatti, un progetto di vita: dal primo vino del 1987 all’ultima annata hanno sempre prodotto solo vini che appagassero la loro idea di qualità, senza compromessi.

Serafini & Vidotto coltivano i loro vigneti secondo etica, ricercando il gusto, osservando i ritmi e i criteri di un’agricoltura compatibile e intelligente. Dal 1987 nei 20 ettari dell’azienda danno il loro frutto le migliori uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Con impegno e passione, in armonia con il paesaggio, le stagioni e il giusto lavoro dell’uomo Serafini & Vidotto hanno dato vita a Il Rosso dell’Abazia, un vino che ha segnato la storia enologica d’Italia, e sono diventati i più accreditati interpreti del Cabernet a Nord Est.

 

A tu per tu con…

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Come per le precedenti cene degustazione, questo viaggio gustativo avrà una guida d’eccezione che ci racconterà tutto ciò che c’è da sapere sui vini di loro produzione e sulla loro storia.

Chi sarà il cicerone? Siamo lieti di presentarti uno dei fondatori dell’azienda, Francesco Serafini, che ti faremo conoscere di persona Venerdì 17 Dicembre.


Passiamo ora la parola a Francesco, che si è gentilmente concesso ai nostri microfoni ???? per una breve intervista di presentazione.

RP: Ciao Francesco, grazie mille per la tua disponibilità. Ti sembrerà una domanda scontata, ma come mai ti sei avvicinato al mondo del vino?
F: Come tutti i ragazzi avevo un sogno e da grande volevo fare “una cosa”, chissà poi perché. Poi ho pensato di fare qualcosa che avesse un senso con il progetto della mia famiglia che, da parte di padre, annoverava agronomi e mugnai, tra i più vecchi nella nostra zona, la bonifica tra Piave e Livenza. Mio padre, classe 1929, per motivi suoi ad un certo punto smette gli studi di Agraria all’Università di Padova (proveniva dal liceo scientifico Brandolini Rota di Oderzo, un collegio storico) e inizia, nonostante la posizione socio culturale, l’attività di fornaio, aiutato da uno zio materno. Questa attività oggi è portata avanti da mio fratello Carlo. Dunque, per me, fare Enologia prima e Agraria poi, era un omaggio a mio padre. Da lì è iniziato il mio avvicinamento al mondo del vino, poi continuato con la conoscenza di Antonello. Insieme abbiamo iniziato la nostra storia, quella di Serafini & Vidotto.

 

SERAFINI-VIDOTTO

 

RP: E come definiresti la tua azienda?
F: Serafini & Vidotto non è la mia azienda, ma la nostra. Le aziende possono sorgere da un sogno accompagnato da tanta tenacia e poi si aggiungono persone che condividono quel sogno, anche se non da subito, e danno il loro contributo per portare avanti la visione, il progetto, la somma di idee, lo stile, l’atteggiamento per costruire alla fine un marchio che sia “sicurezza ed affidabilità”. Questo è il nostro concetto di azienda, uno stile riconoscibile nel prodotto, che racconta storie di persone in luoghi belli, precisi e caratterizzanti

RP: Usa solo tre parole per descrivere i vini di vostra produzione…
F: Personali, Pazienti, Puliti.

RP: Ma secondo te, qual è la caratteristica più importante di un vino?
F: Riparto da dove sono arrivato, pulito, fruttato, fine e complesso. Per dirla proprio tutta, “non banale anche se corretto “.

RP: E se tu fossi un vino, saresti…
F: Non lo so, ma forse potrei dire “i vini che facciamo”, sintesi delle anime che compongono Serafini & Vidotto, quelle che ci sono dall’inizio fino alle ultime arrivate.

RP: Parlando della cena “Bocconi di…Vini” che organizzeremo in ristorante, ci puoi rivelare una delle bottiglie che faranno da padrona?
F: Sicuramente una sarà “Il Rosso dell’Abazia”, il nostro vino più importante e che ci identifica ormai da 36 anni. In tutto questo tempo abbiamo rinunciato a ben tre annate, perché non eravamo convinti del risultato. E questo non è una scelta né facile, né da tutti.

RP: In vino veritas… dicci una verità scomoda. Qual è il peggior vino che hai mai bevuto?
F: Sinceramente non so cosa rispondere, ma posso dire che ho avuto tante delusioni e purtroppo queste continuano, soprattutto da vini di territori che il mondo (suo malgrado) considera le bandiere del nostro Paese. Per colpa di falsi miti, prima o poi, chi più chi meno, ne pagheremo tutti.

RP: A questo punto non possiamo che chiederti qual è la miglior bottiglia che tu abbia mai stappato…
F: Ancor più sinceramente non so proprio cosa rispondere. Dovrei parlare di vitigni, aree vitivinicoli, produttori famosi per motivi strani, di altri produttori sconosciuti o non riconosciuti, di altri con vini grandissimi ma considerati quasi secondari. Una cosa è certa, non so voi, ma io più volte nella mia vita per l’amozione all’assaggio di un vino, ho avuto un nodo in gola.

RP: Grazie mille Francesco, è stato davvero un piacere parlare con te. Non vediamo l’ora di accoglierti per la serata del 17 Dicembre e farti finalmente conoscere i nostri ospiti. A presto!

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